Questo Sito non fa uso ne di cookies per la profilazione dei visitatori ne di cookies di terze parti. Si Fa uso solo di coookies tecnici per la funzionalità del sito.

I PREMI QUALCHE VOLTA FUNZIONANO

I PREMI QUALCHE VOLTA FUNZIONANO

 

Dopo aver visto l’indecoroso, a mio parere, risultato dell’ultimo Premio Strega buone notizie sul fronte dei premi letterari in Italia : Francesco Pecoraro con il suo “ La vita in tempo di pace “ vince il Premio Viareggio mentre il giovane Giorgio Fontana (classe 1981) si aggiudica il Premio Campiello. “ Morte di un uomo felice “ (mai abbastanza benemerite Edizioni Sellerio,pagg.261 Euro 14.00 ). Mi limiterò al secondo ripromettendomi di tornare sul primo. L’opera vincitrice del premio degli industriali veneti ( talvolta, troppo raramente, l’industria riesce a produrre cultura ) si appaia ad un altro romanzo di Fontana “Per legge superiore” (ancora Sellerio pagg.245 Euro 13.00) le cui storie vagamente,ma non tanto, si intrecciano e che vale sicuramente la pena di leggere. “ Morte di un uomo felice “ ci porta a Milano nell’estate del 1981, stagione segnata dal terrorismo cui si trova a opporsi un magistrato ,Giacomo Colnaghi, che rivive parallelamente nella memoria la vicenda del padre partigiano ucciso dai fascisti, l’incontro col figlio di un politico democristiano assassinato prima e quello del brigatista arrestato per l’omicidio poi. In quei frangenti emergono i caratteri di fondo che hanno provocato nel procuratore la ininterrotta ricerca delle ragioni che hanno portato a quei fatali risultati.       E le affermazioni dell’assassino in un interrogatorio tanto serrato quanto sconvolgente portano Colnaghi alla determinazione di capire, condividere e forse sperare in un possibile superamento delle condizioni che hanno portato a questi esiti. Il problema del male per lui non può essere superato solo con la rigida applicazione della giustizia, gli sembra infatti che oltre a quella dei codici ne possa esistere una superiore (come dal titolo dell’altro romanzo). Da qui il continuo rovello che lo porta ad essere spesso assente dall’universo della sua bella famiglia, dalle incomprensioni che spesso trova nel suo ambiente di lavoro relegandolo in una solitudine a volte dolorosa. Nel contempo è in grado di apprezzare la disadorna attrazione delle periferie grigie ma nel contempo contenitori di cordialità da parte di chi le popola, le scarne ma vere frequentazioni amicali e ,naturalmente , gli affetti familiari. Se pure fin dal titolo capiamo dove ci porteranno gli intenti dell’autore non viene mai meno la creazione di una sorta di suspense costruttiva grazie anche e sopratutto al procedere parallelo della storia presente con quella del passato legata sopratutto , ma non solo, alla figura del padre il cui comportamento negli anni disperati della guerra hanno dato luogo a giudizi spesso contrapposti che ci portano come una folgorazione a pensare che questo romanzo non riguarda soltanto il passato più o meno remoto ma è sicuramente riconducibile al nostro oggi. La scrittura è piana ed avvolgente, il tono chiaroscurale con brevi note acute ci porta abilmente al di là della pura e semplice trama,seppure di grande interesse, ma invita con cortese sollecitudine alla riflessione interiore. Non è un risultato da poco ed il fatto che il verdetto del Campiello sia uscito dalla giuria dei lettori contraddicendo quella degli esperti mi provoca una vera e propria soddisfazione.

ARIODANTE ROBERTO PETACCO

 

Informazioni aggiuntive