GRADITI RITORNI
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Mercoledì, 16 Dicembre 2015 17:59
- Scritto da Ariodante Roberto Petacco
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GRADITI RITORNI
Da qualche tempo la ricerca degli editori si sta manifestando attenta alla riscoperta e riproposizione di autori che pur affermatisi in vita erano poi caduti in una sorta di dimenticatoio senza fine. Mi sembra il caso di questo “ I VENERDI’ DA ENRICO’S “ ( Edizioni Frassinelli traduzione Stefano Bortolussi pagg.367 Euro 20.00 ) di Don Carpenter. Nato nel 1931 a Berkeley, California ,durante la guerra di Corea si arruolò in aviazione stabilendosi al ritorno a San Francisco, autore di una diecina di romanzi e parecchi racconti fu molto apprezzato da scrittori e critici senza mai successo di pubblico e lavorando saltuariamente come sceneggiatore ad Hollywood. Malato si tolse la vita nel 1995. Jonathan Lethem apprezzato autore contemporaneo ( “ La fortezza della solitudine “ e molto altro ) in una vita precedente da libraio ne aveva letto ed apprezzato le opere tanto da ottenere dagli eredi di Carpenter di terminare e pubblicare questo inedito.
Siamo a Portland nei primi anni sessanta e la storia gravita attorno ad un gruppo di persone che hanno fatto o credono di poter fare della scrittura il fine più desiderabile della loro esistenza, si va da Dick Dubonet che ha pubblicato con Play Boy ed è compagno di vita di Linda McNeill frequentatrice di Beat a Stan Winger ladro di appartamenti dotato di talento per la letteratura pulp a Charlie Monel veterano della guerra di Corea arrivato nell’Oregon da S.Francisco con al seguito un monumentale dattiloscritto sulle sue esperienze belliche e che sposerà la splendida Jaime sofisticata ragazza che riuscirà a pubblicare un romanzo di successo e via via personaggi minori ma non minimi. Le loro vicende si intrecceranno sia sul piano personale che artistico e si sposteranno tra Portland e S.Francisco con puntate ad Hollywood. Il romanzo , con evidenti note autobiografiche, ci porta all’interno della società letteraria dell’East Coast americana degli anni sessanta tra aspiranti scrittori, agenti letterari senza scrupoli, talenti mancati, successi imprevisti o mancati in un vertiginoso balletto dagli esiti sorprendenti con accorata attenzione e dedizione. Se la scrittura con le sue problematiche è al centro del tutto non viene trascurata la realtà vera con le sue problematicità quotidiane che , lungi dal cadere nello stereotipo, portano ad un tono di struggente malinconia per la mancata sincronizzazione tra aspirazioni e risultati. Assolutamente non datato è l’evidente risultato del magico incontro tra fantasia e vita.