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I castelnovesi nella guerra 1915-1918 - III parte

CASTELNOVESI E LA PRIMA

GUERRA MONDIALE - IL 1917
III parte

Il 21 novembre 1916 muore a Vienna, all’età di 86 anni, Fran-cesco Giuseppe I d’Asburgo impe-ratore d’Austria e re d’Ungheria. In mancanza di eredi maschi a succedergli sarà il pronipote, Carlo, che assumerà il nome di Carlo I.
Personaggio, questo, integerrimo, timido, devoto ma caratterialmente debole. I triestini sudditi dell’impero, poco rispettosamente, gli attribuirono il sopranome di “Piria” all’incirca “beone” per essere arrivato, così si racconta, al momento dell’incoronazione barcollante a causa dei troppi bicchierini bevuti per superare l’emozione e l’ansia per la cerimonia.
La guerra dopo due anni e mezzo (un anno e mezzo per l’Italia) di battaglie, di morti, feriti, di sangue versato inutilmente, stagnava, più o meno, sulle posizioni di confine iniziali.
Le nazioni in guerra, alla fine del 1916, erano dissanguate sia sul piano umano sia su quello economico. Il nuovo imperatore pochi giorni dopo la sua nomina, d’accordo con gli alleati avanza una proposta di pace alla Triplice Intesa. L’offerta considerata come un atto di propaganda per giustificare la responsabilità della guerra e per nascondere la stanchezza delle truppe austroungariche al fronte viene rifiutata. A marzo del 1917 Carlo I d’Asburgo inoltra alla Francia una nuova proposta di pace, ma anche questa viene re-spinta. E la strage continua!
Il 1917, per Castelnuovo, fu l’anno di guerra meno funesto, le vittime tra i militari richiamati furono quindici dei quali quattro in ospedale per malattia, due per incidente fortuito e i rimanenti in combattimento o a causa di ferite riportate combattendo sui vari fronti.
Bugliani Pietro fante del 25°reggimento muore per malattia, non meglio precisata, in ospedale a Piacenza, come il fante Luciani Domenico che muore nell’ospedale della Spezia, il marinaio Mattioni Giuseppe Lorenzo addirittura muore nel suo letto a Castelnuovo, probabilmente durante una licenza. Mentre muore in un ospedale da campo sempre per malattia Rossi Amedeo Isidoro del 223°reggimento di fanteria.
Muoiono, invece, per infortuni dovuti a fatti di guerra il bersagliere Bianchi Amedeo colpito da un masso in Albania, dove trova la morte anche il tenente della guardia di finanza Ridondelli Filippo.
Muoiono al fronte: Cecchinelli Davide nato il 26 settembre 1893, soldato del 67° reggimento di fanteria della brigata Legnano muore il 13 marzo nell’ospedale da campo n.106 nei pressi di Quisca, oggi in Slovenia, per gravi ferite subite nella sanguinosa decima battaglia dell’Isonzo. Le sue spoglie mortali riposano nel sacrario militare di Oslavia: loculo numero 3693.

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