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Il Romanzo Mondo

IL ROMANZO MONDO

Sembrava scomparsa la produzione dei cosiddetti romanzo mondo quasi tutti un po’ arbitrariamente collocati nell'800 con nomi come Dickens,Tolstoj,Balzac, Zola, Hugo, Manzoni, Dostoevskij, Troliope,e chissà quanti altri, narrazioni per lo più fluviali che comprendevano storie di grande impatto emotivo all'in­terno di momenti, attenzione e riflessioni un po’ su tutto lo scibile ed il sensibile. Considerazioni di elementare sbrigatività che portano a considerare come il romanzo moderno abbia, giustamente, preso anche altre strade in conso­nanza con altre visioni "filosofiche" della vita che hanno portato qualche volta a considerare anche attraverso sperimentazioni più o meno azzardate (vedi il "Noveau roman" francese) la morte dello stesso. Sorprende (forse) che in questi frangenti arrivi anche in Italia "IL FIORDO DELL'ETERNITÀ " di Kim Leine (Edizioni Guanda pagg. 581 Euro 20 traduzione di Ingrid Basso). Nato nel 1961 in Norvegia l'autore si é trasferito in Danimarca a diciassette anni. Dopo la formazione di infermiere ha lavorata in Groenlandia per quindici anni tornando in Danimarca nel 2004         per dedicarsi completamente alla scrittura.
È una storia che si svolge tra il 1782 ed il 1795 con un epilogo nel 1815. La vicenda é costruita attorno alla figura di Norten Pedersen Falck ragazzo norvegese che lascia il suo paese per intraprendere studi teologici a Copenaghen.

Dopo aver terminato gli studi viene assegnato ad una parrocchia in Groenlandia da dove anni dopo tornerà in Danimarca per un ulteriore ritorno all'estremo nord. Scandito in tre parti più un epilogo la storia si concede anche qualche svariamento temporale che permette anche di capire meglio il senso della vicende attraverso il contesto storico e le continue riflessioni del protagonista. Questi crede nei codici del signore, pratica quelli di Adamo: le consuetudini

sessuali del tempo attraverso i diversi ambiti territoriali ed umani che il prete attraversa ci portano con crudo realismo all'incontro scontro tra le leggi naturali e quelle imposte dalle convenzioni sia religiose che politiche e sociali, non manca niente, con abbondanza di particolari di crudo realismo incontriamo tutte le varianti possibili a volte al di là dell'umana comprensione degli slanci e delle brutalità possibili solo all'essere umano. Per questo addirit­tura tutta la seconda parte del romanzo é scandita attraverso la declinazione ed esemplificazione dei dieci comandamenti. Addirittura l'autore ne aggiunge un undicesimo che si rivelerà essenziale per la comprensione della storia.

Da sfondo il ricorrere costante di una riflessione di Rousseau: "L’UOMO È NATO LIBERO E VIVE OVUNQUE IN PRIGIONE". Un mantra che ci porta attraverso preti stupratori, bambini morti,ed una serie di personaggi esaltati ed esaltanti che ci danno da una parte la misura di quelle stagioni ma. che chiaramente riguardano anche il nostro oggi, qui. Contrappuntato da eventi di grande risalto storico come l'incendio di Copenaghen del 1795 e la composizione della comunità utopico religiosa che da il titolo al romanzo ci permette anche attraverso il girovagare incessante del protagonista l'incontro con una miriade di personaggi che talvolta appena accennati restano comunque nella memoria del lettore. Un romanzo mondo appunto che ti chiede attenzione e collaborazione per permetterti seppure in un percorso articolato il raggiungimento di una possibile meta. Grande.

Ariodante Roberto Petacco

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