Giovedì 02/04/2020 - RESTA
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Sabato, 22 Febbraio 2020 19:40
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Giovedì 02/04/2020
COMPAGNIA DEL CALZINO - Parma
RESTA di Silvia Marchetti
Regia Silvia Marchetti / con Giulio Federico Janni.
ORE 21:51 / DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
Silvia Marchetti, dopo "Bianca come i finocchi in insalata", selezionato come miglior spettacolo dal Teatro Stabile Torino e volato a New York per In Scena! Italian Theater Festival, torna a scrivere un monologo “Resta” che ha debuttato all’ultomp Torino Fringe Festival. Una cattedra. Una sedia. Un insegnante e una lezione, durissima, da apprendere. Josef Canetti è un professore di mezz'età, serio, preciso, rigoroso al limite della rigidità. Egli ha dedicato la propria esistenza al tentativo di introdurre i suoi allievi alla vita attraverso l'amore per la letteratura, col risultato di rendere entrambe del tutto incomprensibili e inaccessibili e di esasperare quel divario culturale, generazionale, comunicativo ed emotivo con la classe che gli sta di fronte, divario ch'egli per primo sente così incolmabile. Egli ama profondamente la sua materia d'insegnamento, lettere: sente come tra le pagine scorra la vita, come la letteratura sublimi pulsioni, amori, dolori, paure, aspirazioni, desideri, e come, pur col suo renderli incorporei, essa riesca a ri-accenderli così profondamente nella carne di chi sa davvero leggerli. Come per lei: Margherita. Ed è proprio a causa sua, di Margherita, che ora egli è messo sotto processo da quegli stessi allievi cui egli sente invece di aver dedicato tutto sé stesso. Allievi che ora sembrano avergli dichiarato guerra, che rifiutano di rivolgergli la parola poiché lo ritengono responsabile del suicidio della ragazza. Margherita era sua allieva l'anno precedente, e si è inspiegabilmente tolta la vita poco prima della maturità. Le voci si sono rincorse, accuse, mezze verità; c'è chi sostiene che la colpa sia da ricercarsi in quell'ultima insufficienza comminatale dal professore, chi lascia intravedere motivazioni ben più sottili e personali. Canetti è un uomo fatto, non è bello, non è simpatico né gioviale. È un uomo solo, riservato, schivo. Un uomo reso duro dalla vita. Cosa manca per sospettare che sia anche altro? In fondo, non potrebbe essere un mostro? Alla fine basta un dubbio per distruggere una vita.