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La quercia di Arnaldo Mussolini

LA QUERCIA DI ARNALDO MUSSOLINI

Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini nacque a Dovia di Predappio, 11 gennaio 1885. Nel 1909 sposò Augusta Bondanini, dalla quale ebbe tre figli. Arnaldo come suo fratello Benito, partecipò alla Prima guerra mondiale con il grado di sottotenente e nel 1919 al termine del conflitto, si trasferì a Milano. Qui divenne direttore amministrativo del quotidiano fondato da suo fratello, Il Popolo d'Italia. Nel 1922, quando Benito divenne Presidente del Consiglio, ne ereditò la direzione. Fra il 1923 e il 1927 si dedicò all'attività di giornalista e a varie iniziative editoriali. L'interesse per la natura lo indusse inoltre a dedicarsi alla rinascita boschiva e all'organizzazione dell'agricoltura, diventando il primo Presidente Nazionale Forestale. Il 27 novembre 1928 gli fu conferita la Laurea Honoris Causa in scienze agrarie. Arnaldo ebbe una parte importante nel raffreddare i toni tra il Regime fascista e la Chiesa cattolica durante la crisi del 1931 riguardante soprattutto l'educazione dei Giovani. Arnaldo Mussolini morì improvvisamente, per un attacco cardiaco, a Milano il 21 dicembre 1931 a soli 46 anni.

Fu sepolto nel piccolo cimitero monumentale di Paderno di Mercato Saraceno, paese natale della moglie Augusta Bondanini, dove ancora esiste. Il 14 gennaio 1932, il Comando delle Legioni Milizia Forestale informa il Comune di Castelnuovo Magra, che in tutti i Comuni del Regno ed in posto appropriato, si esegua la piantagione di un albero alla Venerata Memoria di Arnaldo Mussolini, Presidente del Comitato Nazionale Forestale. La piantagione, che sarà benedetta da un sacerdote, avverrà per i Comuni capoluogo di Provincia il giorno 24 gennaio, prima domenica dopo il trigesimo della morte, ed in una delle domeniche successive negli altri Comui. Il 19 gennaio 1932, la Curia Vescovile Lunense scrive al parroco di Castelnuovo Magra, don Tomaso Olivieri, che come alla Spezia, così altrove, sarà chiesta la Benedizione del sacerdote, intendiamo con questa Nostra concedere la relativa autorizzazione, raccomandando che la cerimonia abbia un carattere rispondente al sentimento religioso dell'Illustre Defunto. Così, domenica 14 febbraio 1932, il Podestà Paolo Filippi ha invitato le Autorità, Istituzioni e Scuole nella Piazza del castello per la cerimonia della piantagione di una quercia in memoria di Arnaldo Mussolini. La quercia simbolica ebbe la benedizione del parroco. Anche la popolazione si riversò completamente nella Piazza Querciola per assistere alla cerimonia, tra i quali, molti antifascisti che mischiandosi alle persone assistettero, malvolentieri, all'evento. Prende la parola il Segretario politico che pronunciò poche parole invocanti specialmente la concordia civile nell'ideale fascista. Così venne piantata la quercia con grande applauso dei presenti.

Gli antifascisti non applaudirono ma passando parola, fra di loro, cercarono di riunirsi a casa di uno di loro per prendere delle eventuali decisioni. Uno degli antifascisti più ardente abitava, in una casa prima della curva, al termine di via Vittorio Veneto. Al piano terra c'era la cucina e un ampio camino e sopra le stanze. A lato un locale con dentro la legnaia e diverse attrezzature. Verso le cinque del pomeriggio, molti degli antifascisti, giunsero alla spicciolata ed entrarono in cucina. Il camino era acceso e un fiasco di vino rosso e molti bicchieri erano posti sul tavolo di cucina.

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La quercia di Arnaldo Mussolini

La quercia in una foto di Gianfranco Cricca

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