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L’ULTIMO DEI CINEMATOGRAFARI

21 settembre 2013

L’ULTIMO DEI CINEMATOGRAFARI

Si è spento ieri dopo una fulminea e crudele malattia Giuseppe Trefiletti,”Pino”per gli amici,da considerare come l’ultimo dei cinematografari che hanno fatto la storia del cinema per oltre cinquant’anni nelle nostre zone. Per uno dei non infrequenti scherzi del destino mentre veniva annunciata la scomparsa di Richard Sarafian (classe 1930) mitico autore di quel “Punto Zero”(in originale “Vanishing Point”) che infiammò il mondo consegnandolo a fama imperitura. Era la storia di un ex poliziotto, ex corridore d’auto e veterano del Vietnam di nome Kowalski che scommette di consegnare una Dodge Challenger del 1970 percorrendo senza sosta la strada da Denver a S. Francisco nel giro di sole quindici ore. Imbevuto di benzedrina, inseguito dalle polizie di tutti gli stati che attraversa troverà il tempo di imbattersi in ogni possibile sorta di vicende seguito dalla voce incalzante del dj african-americano cieco Super Soul (l’attore Cleavor Little) che ne canta l’avventura attraverso una radio locale. Un bellissimo finale poetico e nichilista concluderà in maniera impareggiabile la storia. Era interpretato dal bravissimo Barry Newman (Sarafian aveva cercato,non a caso e non accontentato,Gene Hackman)fotografato dal mitico John A. Alonzo e condotto con grande ritmo e vivacità e con una serie pressoché infinita di sottotesti emblematici. Ma il regista ci ha lasciato anche altro: da “Corri libero e selvaggio”(1969) a “Frammenti di paura”(1970)a “Uomo bianco và col tuo dio!”(1971),”La terra si tinse di rosso”(1973),”L’uomo che amò Gatta Danzante”(1973),”Il prossimo uomo”(1976) in un pugno di anni e col sostegno del cognato Robert Altman (ne aveva sposato,due volte,la sorella) appartiene di diritto ad uno dei periodi “alti” della storia del cinema U.S.A:di quei tempi e non solo. Sarebbe il caso in questi momenti di stanca tornare a rivedere come si può fare cinema.

Anche Pino Trefiletti a suo modo ha contribuito alla diffusione del buon cinema,proprietario e gestore di due sale (una ad Arcola per breve tempo ed una a Romito Magra per ben oltre un ventennio)partecipava all’attività con un gruppo di colleghi che vale la pena ricordare. Da Armando Carlini col suo Cinema Luni nel piano di Castelnuovo Magra al dott. Mario Bello ,sempre nella zona col Cinema Centrale , a Licio Bologna (il tecnico del gruppo,magistrale ricostruttore di proiettori di ogni tipo)e il suo Cinema Dogana (appunto nella omonima località di Ortonovo)avevano costituito una sorta di società sulla reciproca parola,oggi assolutamente impensabile,e contrattavano in gruppo con le società di distribuzione (nessun commento a riguardo può essere possibile visto dove sono riuscite a portare,certo non solo loro,il cinema negli anni fino ai catastrofici risultati di oggi),si scambiavano le pellicole (addirittura si racconta e io l’ho visto coi miei occhi)di locali che con un’unica copia della pellicola organizzavano scambi tra un tempo e l’altro per ottimizzare risparmi. Vi erano anche riunioni sulla programmazione che scaturivano in violente litigate sulle precedenze sui calendari di proiezione ma tutto si componeva comunque all’interno dell’amore per il cinema che sempre prevaleva. Dopo la progressiva chiusura delle sale conclusasi con gli anni sessanta Pino ha avuto l’opportunità di continuare operosamente la propria esistenza con una bella famiglia in una abitazione distante una cinquantina di metri dall’allora e per sempre Cinema Luni.Oggi si è andato a vedere un nuovo film ,mi piace immaginarlo col suo bel sorriso (era un bell’uomo)mentre si accinge ad entrare in sala. Buona visione.

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