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Bagliori d'Estate

BAGLIORI D'ESTATE
Nella crisi progressiva del cinema in Italia che sta raggiungendo punte preoccupanti, l'estate si conferma con eccessi di negatività: escono poche opere interessanti e malgrado gli sforzi delle multisale di presentare anteprime di dubbio interesse restano pochi isolati,ammirevoli tentativi in controtendenza. Due in particolare ci sembrano degni di segnalazione, da una parte Davide Borghini coraggioso ex giovane esercente recentemente scippato dalla gestione del cinema Astoria per la nota lungimiranza del Comune di Lerici propone sulle alture del golfo una serie di film di notevole interesse. Come a Castelnuovo Magra dove dal 9 luglio al 9 agosto si é svolta la XIX edizione di cinema e cultura; circa una dozzina di opere presentate con la consueta modalità di presentazioni a cura di critici prevalentemente liguri. Piace soffermarsi su "STA PER PIOVERE" di Haider Rashid giovane regista fiorentino di padre iracheno che racconta la storia di un ragazzo fiorentino di padre algerino alle prese con problematiche di estrema inquietante attualità. Il padre perde il lavoro per la chiusura della fabbrica e l'autorità decide per l'espulsione dell'uomo e dei due giovani figli nati in Italia. Un problema che il nostro paese, di dubbia moralità generale a mio parere,non si decide a risolvere con quella necessaria ma introvabile limpidezza e decisione che sarebbe opportuna.
Anche se ai più appare come la solita storia sulla quale non possiamo affannarci più di tanto per carenza appunto del senso di responsabilità di cui un popolo di cosiddetta grande civiltà dovrebbe preoccuparsi il film affronta la vicenda col piglio giusto: non solo la normale orrenda struttura burocratica che strangola qualsiasi possibilità di comprensione é l'oggetto della storia, vengono affrontati tutti gli angoli della problematica con i diversi atteggiamenti dei protagonisti in un misto di dramma ma anche di ironia che fanno bene al cuore. Una pacata ed insieme decisa disanima del problema all'interno di un mondo e di una città da cui tutti potremmo trarre conforto e che normalmente si riduce ad un dibattito dove i bottegai,non solo in senso economico,riescono sempre a vincere. Un film di grande ed onesta civiltà che l'autore, già attivo seppur giovane nel documentario e nella fiction, porta avanti senza intenti declaratori, quasi con pudore ma con una straordinaria capacità di coinvolgimento. Tanto che alla fine del film il dibattito col regista presente nello splendido scenario del giardino del palazzo comunale di Castelnuovo Magra ha coinvolto numerosi spettatori dimostrando che quando c'é la buona volontà cinema e cultura possono procedere insieme per il profitto di tutti.

ARIODANTE ROBERTO PETACCO

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