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ATTORIALITÀ

ATTORIALITÀ

Brutta parola con la quale vorrei sottolineare l’importanza e, in qualche modo, il ritorno di forza del ruolo dell’attore nell’attuale panorama cine-televisivo ; si è da poco tempo conclusa una serie di telefilm prodotti da una rete via cavo ( HBO ) di eccezionale qualità vista da noi grazie ad una rete Sky, si tratta di “ True detective “ dove si sviluppa una storia noir che nell’arco di quindici anni porta una indagine di polizia alla ricerca di un serial killer con imprevedibili sviluppi. I due poliziotti cui è affidato l’incarico ne usciranno profondamente segnati se non sconvolti sia sul piano professionale che personale. Ambientato in una Luisiana che ripercorre i toni coloristici e non di grandi dello schermo come Walter Hill, William Friedkin, Michael Mann o della letteratura come Lee Burke, Joe Landsdale, Toby Hillerman si fa apprezzare per l’intreccio e per lo stile ma senza ombra di dubbio ha il suo punto di forza nell’interpretazione dei due protagonisti affidati Woody Harrelson e Matthew McConaughey.

Per uno scherzo del destino mi è stata offerta la possibilità di incontrare a poca distanza di tempo i due attori nel corso di due rassegne che mi sono trovato a curare.

In “ Rampart “ del regista Over Moverman ( che aveva già diretto Harrelson nel notevole “ The messenger.Oltre le regole “) seguiamo la storia della discesa agli inferi di un poliziotto di Los Angeles che nella sua attività fonda i suoi risultati,pur positivi, attraverso una esasperata tendenza alla violenza e prevaricazione che lo spingeranno, anche nella sua vita privata, verso una strada senza uscite. La storia è basata su una sceneggiatura di Moverman e del grande James Ellroy che proprio con la sua quadrilogia di Los Angeles aveva dato il meglio di se. Cupo, claustrofobico,con accenti di disperata violenza il film offre all’attore una grandiosa occasione che senz’altro non va sprecata.

Per quanto riguarda Matthew McConaughey reduce dal trionfo agli Oscar 2014 in cui ha ottenuto la statuetta per il miglior interprete protagonista con “ Dallas buyers club “ ( regia di Jean-Marc Vallée ) si tratta di “ Mud “ di Jeff Nichols ( autore in un passato recente dell’ottimo “ Take Shelter “). Lungo il fiume Arkansas due ragazzini attorno ai quattordici anni passano le vacanze estive facendo incursioni nella zona vicina alle loro abitazioni (uno dei due vive su una casa sull’acqua ed entrambi hanno situazioni familiari di una qualche problematicità ) con frequenti scorribande su un piccolo barchino a motore spinti dalla curiosità che ha reso grandi i protagonisti della storie di Mark Twain in “Tom Sawyer “ e “ Huckleberry Finn “. In un’isoletta al centro del fiume trovano un uomo tanto solare quanto misterioso ( McConaughey ) che è intenzionato a riparare un motoscafo trovato abbandonato per allontanarsi verso destini oscuri. I ragazzini diventeranno amici inseparabili del giovane, lo aiuteranno a rimettere in acqua il natante ma ben presto si troveranno coinvolti in una storia dai contorni oscuri ed inquietanti. Sarà il loro apprendistato alla vita adulta attraverso i contorni e gli sviluppi dello scatenarsi di una violenza omicida. L’attore offre una interpretazione modulata sui toni variabili da capacità di empatia a vertici di ottusa testardaggine per una figura ambivalente ma di grande fascino per un film di grande riuscita. Insomma gli attori son tornati, anche se forse non se ne erano mai andati, del resto il sogno, almeno al cinema, non può finire.

Ariodante Roberto Petacco

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