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Incontro sulle mafie

INCONTRO SULLE MAFIE

Venerdi 20 maggio presso la sala convegni del Centro Sociale di Molicciara la popolazione e gli alunni e le alunne delle terze classi della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto “Dante Alighieri” hanno partecipato all'appuntamento dal titolo “Così parlano le mafie”, presentazione - e non solo – dell'omonimo libro scritto da Lara Ghiglione, spezzina, prima insegnante, poi sindacalista provinciale e ora dirigente nazionale CGIL. Con lei era presente in sala Marco Lorenzo Baruzzo, referente Associazione Libera La Spezia, e, in video conferenza, Anna Canepa, Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, e curatrice della prefazione al libro, che è intervenuta per prima e ha poi dovuto lasciare la diretta per motivi di lavoro. A presentare l'incontro, organizzato dal Comune di Castelnuovo Magra, con il patrocinio di Libera, erano presenti il sindaco Daniele Montebello, l'assessore alla cultura Katia Cecchinelli e la dirigente scolastica.

I tre relatori nei loro interventi hanno affrontato l'argomento mafia da vari punti di vista, partendo comunque dalla propria biografia: in un certo momento della loro vita è accaduto qualcosa che li ha coinvolti e spinti a prendere atto che la presenza della mafia nella società italiana li richiamava a un impegno forte e duraturo.

Per Anna Canepa, magistrato dal 1987, è avvenuto al suo primo incarico come Sostituto Procuratore della Repubblica a Caltagirone, in Sicilia, dove si è da subito occupata di reati legati alla criminalità organizzata, fino a che non è stata trasferita, dopo che fu sventato un attentato contro di lei. Anche a Genova, sua nuova destinazione, ha operato presso la Direzione Distrettuale Antimafia, fino a che non ha scelto di tornare in Sicilia prima di prestare servizio a Roma presso la Direzione Nazionale, dove coordina le indagini e le strategie di contrasto alle mafie in Liguria.

Marco Lorenzo Baruzzo, presentando “Libera” come associazione di coloro che sognano un'Italia libera dalle mafie e tengono vivo il ricordo di chi è morto ucciso dai mafiosi, ha ricordato l'incontro “emotivo” con Dario Capolicchio, giovane studente sarzanese morto a Firenze nell'incendio provocato dall'esplosione di un'auto bomba in via dei Georgofili, la notte tra il 26 e il 27 maggio 1983, e quello reale con il papà di Dario che per anni ha raccontato la storia del figlio alle ragazze e ai ragazzi della provincia.

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