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24 Novembre 1944

29 novembre 1944

Per non dimenticare

Era la classica giornata di fine novembre, piovigginosa, fredda, uggiosa. L’umidità che persisteva da parecchi giorni entrava nelle ossa e intristiva adulti e bambini. La mattina, presto, sentimmo bussare violentemente alla porta d’ingresso: tre militari tedeschi e uno della brigata nera. Armi spianate e modi tutt’altro che gentili vollero entrare per ispezionare la casa.

Mio padre che lavorava presso la stazione elettrica di Ortomurano a Carrara, regolarmente dotato di lasciapassare (Ausweis, come era scritto nel tesserino) in qualità di lavoratore elettrico, era rientrato da poco, dopo aver finito il turno di lavoro notturno, e stava dormendo.

I militari, dopo aver perlustrato attentamente i pochi locali della casa entrarono senza alcun rispetto in camera da letto, svegliarono mio padre, lo fecero alzare, controllarono sotto il letto e negli armadi. Con una lunga baionetta forarono il materasso alla ricerca di chi sa che cosa. Intanto un militare, con le mostrine della SS, guardava e riguardava con diffidenza l’Ausweis, rilasciato dal comando tedesco con tanto di foto del titolare. Il militare non convito trascinò fuori casa mio padre, sacramentando e sventolando il documento sotto il naso del legittimo proprietario che lo seguì in silenzio per non compromettere la situazione. Mia madre, invece, ribatteva con forza che suo marito era un Elektroarbeiter come aveva imparato dalle scritte del lasciapassare tedesco.

Fortuna volle che l’ufficiale rimasto in cortile a coordinare i numerosi militari che controllavano le altre abitazioni, dopo aver accertato l’autenticità del documento e l’identità del suo possessore, lasciò che mio padre tornasse a dormire.

Così ho vissuto, tra grande paura e contentezza per lo scampato pericolo, le prima ore di quel lontano 29 novembre 1944.

Purtroppo non per tutti fu così.

Il rastrellamento del 29 novembre, denominato operazione “Catilina”, al quale presero parte reparti tedeschi della 148° divisione di fanteria, della SS e della brigata nera spezzina “Tullio Bertoni”, si sviluppò su una vasta area di territorio della bassa Lunigiana che va dal comune di Ortonovo a quello di Aulla. Un’operazione militare che partita dalle statali Aurelia e n.62 del passo della Cisa ha rastrellato a pettine tutto il territorio pianeggiante, collinare e montano per “bonificare l’area” dai raggruppamenti armati di partigiani che si erano formati, in prevalenza, dopo l’otto settembre 1943 e rappresentavano una spina nel fianco all’interno del territorio occupato dai tedeschi.

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