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I ragazzi del '99 e uno del 1900

I RAGAZZI DEL '99 E UNO DEL 1900

Articolo conclusivo in omaggio ai castelnovesi caduti nella Grande Guerra 1915/1918

Gli spavaldi

Vittorio nel Veneto nasce come comune nel 1866 dall’unione di Ceneda e Serravalle in onore del re Vittorio Emanule II.

L’appellativo ”Veneto” fu aggiunto ufficialmente dopo la battaglia dell’ottobre novembre del 1918 e venne ufficializzato con un Regio Decreto del 1923 con il quale si conferiva a Vittorio Veneto il titolo di città.

Qui fu combattuta l’ultima vittoriosa battaglia dell’esercito italiano contro le truppe austro- ungariche e tedesche che portò alla firma dell’armistizio a Villa Giusti e, per l’Italia, la fine della prima guerra mondiale. Secondo molti studiosi i principali protagonisti di quella vittoria furono quei giovani, poco più che adolescenti, richiamati nell’ultimo anno e mezzo di guerra e nati nel 1899, qualcuno nel 1900. Da qui il nome che li avrebbe tramandati alla storia come ”i ragazzi del 99“.

Il primo febbraio 1917 il governo emana un decreto per chiamare alle armi i giovani nati nel primo quadrimestre del 1899. Le giovani reclute, appena diciottenni, vengono addestrate sommariamente e in fretta mandate al fronte. Dopo la ritirata di Caporetto del 24 ottobre del 1917, furono loro i coraggiosi protagonisti della prime due battaglie sul Piave, ricordato come ”il fiume sacro della Patria” e di quella decisiva di Vittorio Veneto che portò l’Italia alla vittoria finale sugli eserciti austroungarico e tedesco.

Tra i giovani richiamati che combatterono le battaglie cruciali per l’esito finale della guerra e sacrificarono la loro vita sui campi di battaglia e, come scrive Matteo Sacchi sul Giornale.it, ”Persero la gioventù ma nelle trincee onorarono la Patria”, vi furono anche sette castelnovesi.

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