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McCurry a Castelnuovo

McCurry a Castelnuovo

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"Why not?" fu la risposta di Steve McCurry - durante la lectio magistralis di fotografia della scorsa estate in piazza Querciola - alla domanda su un suo possibile ritorno a Castelnuovo per una mostra personale. Quella che, sul momento, poteva sembrare una semplice battuta o una captatio benevolentiae di circostanza nei confronti del pubblico presente ha rappresentato l'incipit della formula magica per trasformare un sogno di una notte di mezza estate in realtà. Perché fino allo scorso anno una mostra di McCurry a Castelnuovo non poteva che essere un sogno. Ed invece, grazie all'intraprendenza del sindaco Montebello ed alla mediazione dell'agenzia fotografica SudEst 57 di Biba Giacchetti, il sogno è diventato realtà. Fino al prossimo 11 settembre la Turris Magna di Castelnuovo ospiterà infatti una mostra di uno dei grandissimi della fotografia contemporanea mondiale.

Statunitense, sessantasei anni, McCurry è salito alla ribalta nel 1980 grazie ad un reportage esclusivo sulla guerra in Afghanistan che lo ha portato a vincere il "Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad", prestigioso premio riservato ai fotografi che hanno svolto il proprio lavoro mettendo in mostra eccezionali doti di coraggio ed intraprendenza. Questo è stato solo il primo di una lunga lista di riconoscimenti che McCurry ha ricevuto durante la sua carriera.

La mostra allestita a Castelnuovo si sviluppa lungo i sei piani della torre vescovile dove sono esposte oltre una trentina di fotografie. Il titolo è "Football and Icons" e suggerisce i due fili conduttori della rassegna; da una parte, il calcio e, dall'altra, alcune delle sue foto più famose che lo hanno reso celebre nel mondo. Le prime cinque sale della mostra sono quasi interamente dedicate al calcio che McCurry ci racconta attraverso immagini raccolte in giro per il mondo in quarant'anni di attività.

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