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Giganti dell'America Ispanica

GIGANTI DALL'AMERICA ISPANICA
Dalla seconda metà del novecento l'interesse per il sud America ha conosciuto momenti di straordinario interesse, sopratutto il periodo conosciuto come del realismo magico ha sollevato verso il successo autori destinati a restare nel tempo e sopratutto nella storia della letteratura. Poi, come sempre, ci si é rivolti altrove ma periodicamente oltre ai, per fortuna, giovani talenti tornano alla ribalta grandi troppo frettolosamente dimenticati. Mi sembra il caso di Julio Ramòn Ribeyro che la benemerita La Nuova Frontiera ripropone con una raccolta di racconti ("SOLO PER FUMATORI" traduzione di Nicoletta Santoni pagg.162 curo 15.50) dopo il folgorante romanzo "I GENIETTI DELLA DOMENICA" (traduzione di Nicoletta Santoni pagg. 255 euro 16.50 edito nel 2011).
Peruviano di origine ci porta alla memoria un paese che ci ha dato con Ciro Alegria,Mario Vargas Llosa,Alfredo Bryce Ecenique e Manuel Scorza ed altri occasioni di sicuro apprezzamento. Nato a Lima nel I929 e morto nel I994 ha girato il mondo e ci ha lasciato un corpus di opere abbastanza esiguo ma contrassegnato da una qualità di sicura eccellenza. Al centro del suo interesse la realtà del suo paese vista attraverso personaggi e storie che attraversando il mondo letterario ma non solo hanno in comune uno stile estremamente personale. Intrecciando sanità e follia, affrontando il duro cammino della ricerca letteraria, cercando tra realtà e sogno l'appagamento delle proprie aspira¬zioni, subendo l'influsso di fantasmi che si fondono coi ricordi l'autore si propone con riflessioni il cui tono solo in apparenza può apparire disinvol¬tamente giocoso. Sprazzi di crudo realismo fanno seguito a piccole conquiste di serenità il più delle volte solo apparenti quando appunto non sognate. Personaggi stralunati e bisbetici si alternano ad altri irrigiditi nel più vieto ed irritante conformismo con larghi spazi dedicati al desiderio della creazione letteraria come unica possibile via d'uscita per una sorte migliore. Ma é appunto il tono con cui Ribeyro affronta queste fulminee storie da una parte riprendendo personaggi già conosciuti ( il Ludo de "I GENIETTI DELLA DOMENICA") quasi per definire la possibile circolarità delle storie e della vita e dall'altra proponendo situazioni dalle quali sopratutto in forza di dialoghi tanto surreali quanto definitori in una sorta di accorato pessimismo cui non sono estranee riflessioni destinate ben al di la del confine delle singole rappresentazioni. La solitudine, l'emarginazione, la ricerca della felicità si uniscono ad una consapevolezza che seppure attraversata da lampi di ironia e grottesco porta verso un necessario riflesso sul senso ultimo della vita. Non saprei indicare tra gli otto racconti che compongono la raccolta quale privilegiare e se anche, per motivi personali, mi ha colpito "SOLO PER FUMATORI" ritengo altresì che per tutti valga una lettura attenta.

ARIODANTE ROBERTO PETACCO

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