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118 - Emergenza

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IL 118 CHIEDE ALLA PA LUNI
DI RIATTIVARE L’EMERGENZA NOTTURNA

Ancora una volta dobbiamo occuparci della Pubblica Assistenza Luni, una istituzione indispensabile per la sicurezza della salute dei cittadini.

Ci è giunta notizia che a breve verrà riattivato, anche se pur parzialmente, il servizio di emergenza notturna che era stato sospeso nel mese di Febbraio. Decisione, che allora, fu presa con sofferenza dal Consiglio Direttivo e dovuta a note motivazioni: ragioni economiche e carenza di soccorritori volontari.

A niente sono avvalsi gli articoli pubblicati sulla stampa locale, i volantini porta-porta e la lettera dei Sindaci, pubblicata integralmente nel numero scorso. La situazione volontari rimane precaria. Ma chiediamo al Presidente, Andrea Cavanna, le motivazioni di questa prossima e parziale riattivazione del servizio.

D. A cosa è dovuta la decisione di riattivare il servizio di emergenza notturna?

R. La decisione di riattivare l’emergenza notturna deriva da una lettera del 118 con la quale ci chiede di fare un piano per rientrare gradatamente nella normalità.

D. Quali sarebbero le conseguenze se non doveste riattivare il servizio?

R. Se non dovessimo riattivare l’emergenza notturna correremmo diversi rischi: di vederci revocata la convenzione sottoscritta nel 2011 e l’insediamento, nel territorio di nostra competenza, di un altro soggetto. Il verificarsi di una o di entrambe le ipotesi significherebbe la fine della PA. La conseguenza della prima ipotesi sarebbe l’esclusione per tre anni dalla convenzione, senza la quale non potremmo espletare i servizi per conto della ASL, e il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti. E la popolazione non avrebbe più la Pubblica Assistenza.

D. Come pensate di organizzarvi?

R. Al momento abbiamo deciso di lasciare i dipendenti a tempo ridotto, per ragioni puramente economiche, e mettere in campo i giovani del Servizio Civile Nazionale: due sono già formati e pronti per l’emergenza e gli altri due sono in via di formazione. Uno dei motivi della sospensione di Febbraio era dovuta anche all’incertezza di avere nuovamente i giovani del servizio civile. I giovani assegnati nel 2014 hanno cessato l’anno di servizio il 2 Febbraio del 2015. I nuovi ragazzi, selezionati nel mese di Giugno sono entrati in servizio il primo di Luglio.

D. Riportare i dipendenti a tempo pieno avrebbe un impatto economico sul bilancio della PA?

R. Certamente, ma al momento non possiamo fare diversamente.

Dobbiamo restare con l’orario ridotto. Un eventuale sforamento di bilancio non verrebbe ripianato da nessuno. Vedremo verso il mese di Dicembre quali risorse avremo a disposizione. Andando nella nuova sede dovremmo risparmiare i soldi dell’affitto che potrebbero essere impiegati per riportare i dipendenti al tempo pieno.

D. Aiuti economici esterni, nessuno?

R. Purtroppo la campagna di raccolta fondi lanciata agli inizi dell’anno, con un volantinaggio porta a porta, non ha prodotto risultati apprezzabili. Solo pochissimi hanno fatto un’oblazione a seguito di quella campagna. In quella occasione mi ha molto colpito l’oblazione fatta da un disabile. Un vero atto di generosità.