Questo Sito non fa uso ne di cookies per la profilazione dei visitatori ne di cookies di terze parti. Si Fa uso solo di coookies tecnici per la funzionalità del sito.

Intervista al Sindaco

INTERVISTA AL SINDACO

Caro Daniele, intanto complimenti per aver superato con un notevole numero di preferenze prima le primarie interne al PD e poi aver vinto le elezioni amministrative del 25 maggio. Sono passati poco più di due mesi dalla vittoria e dalla nomina della giunta e presumo che avrai già assunto le piene responsabilità per amministrare, nei prossimi cinque anni, il nostro comune.

I lettori di Qui Castelnuovo, un periodico indipendente, relativamente nuovo ma erede di una lunga tradizione politico-culturale sono sicuramente interessati di conoscere quali saranno i primi atti concreti che l’amministrazione, da te presieduta, metterà in essere.

Non parlo del programma, con il quale ti sei rivolto agli elettori, quello ci sono cinque anni per realizzarlo e a fine mandato i castelnovesi avranno modo di verificarne la totale attuazione o meno. Per il momento solo alcune domande su argomenti specifici.

Partiamo dalla realizzazione di un lavoro iniziato dalla vecchia amministrazione di cui già facevi parte.

Gli impianti con pannelli fotovoltaici e i relativi parcheggi coperti per auto, quando saranno completati e a consuntivo quanto verranno a costare?

Gli impianti saranno completati e allacciati alla rete elettrica entro la fine dell’anno, assieme alle relative sistemazioni a terra (realizzazione asfalti, pavimentazioni, ecc.). Rispetto ai costi preventivati avremo un risparmio significativo poiché è stato modificato il progetto originale.

Dopo l'uragano

DOPO…. L’URAGANO

Politicamente il territorio castelnovese è stato percorso da tre (importanti) uragani: quello che ha spazzato via la democrazia aprendo la strada al fascismo; quello che, dopo la guerra perduta dall’Italia insieme alla Germania nazista, ha consentito al PCI (allora si chiamava così) di conquistare, senza mai più perderla, l’egemonia nell’amministrazione comunale; quello rappresentato dal referendum per decidere se unirsi o no, sotto l’unico nome di Luni, con Ortonovo. Quest’ultimo è stato il più “devastante” di tutti, in quanto il meno prevedibile. Infatti il “parco voti”, a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, cioè dal momento delle prime elezioni “libere”, il potere era sempre rimasto in possesso dei “rossi”, che allora guardavano al modello di Mosca.

Ma l’”anomalia” che aveva ridestato nei sofferenti del dominio della sinistra, la speranza che quella interruzione potesse essere il preludio di una mutazione definitiva, durò poco: lo spazio che separava la vittoria referendaria dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. Perché i risultati usciti dalle urne in quella competizione hanno sancito in modo inconfutabile che il dominio dell’adesso PD permane intatto. Quello verificatosi nel tentativo di “sciogliersi” nello stesso brodo, Castelnuovo e Ortonovo, è stato (perché inviso agli abitanti) un incidente di percorso. Ora è tornata la normalità. E la normalità ha detto che Castelnuovo, politicamente appartiene alla sinistra. Quindi, accertata la cosa, è ( coscienziosamente d’obbligo) sperare che nel cielo sopra Castelnuovo si stende una proficua pace, in grado di consentire la risoluzione dei problemi che assillano la vita dei cittadini. Che insomma si accantonino i risentimenti reciproci e si faccia spazio a ciò che veramente è utile per il paese (così bello di palazzi, di storia e di talenti) e per chi lo abita. Si intravvedono caratteristiche positive sia in chi ha vinto la “guerra delle urne”, sia in chi è “arrivato secondo…”.

Tutti i castelnovesi che amano veramente la propria terra lo desiderano e lo sognano.

Visti da lontano

Visti da lontano

Ho seguito da lontano, attraverso quotidiani on line, face book e altri sistemi d’informazione, la campagna elettorale per le elezioni europee e quella per le elezioni amministrative del nostro paese e devo ammettere che un po’, ne sono stato amareggiato, per la durezza, la litigiosità che in alcuni casi e’ arrivata all’insulto, soprattutto confrontandola con la campagna per le stesse elezioni europee e per quelle amministrative di due anni fa alle quali ho assistito a Berlino, una delle aeree meno ricche della Germania. Una nazione che nonostante le tante difficoltà passate e presenti continua a crescere e svilupparsi per il rigore, la concretezza e la capacita amministrativa che la contraddistingue.

Purtroppo, quello che contraddistingue noi sono le chiacchiere fumose e gli insulti gratuiti di alcuni politici nostrani, le amministrazioni spendaccione o incapaci e la mancanza di volontà di adeguarci alle regole che l’Europa si è dato, sottoscritte anche dai nostri rappresentanti. E di conseguenza ci comportiamo come dei bambini capricciosi e viziati che incolpano gli altri per tutto quello che ci capita, di male.

Non che le altre popolazioni europee siano da considerarsi perfette o esenti da egoismi patriottici hanno pero un’etica civile e morale che noi purtroppo non abbiamo o dimostriamo di non avere. Per colpa di chi? Per colpa del Sistema? Ma il Sistema (famiglia, scuola, comune, regione, stato e anche Europa) siamo noi, individualmente e collettivamente. E siamo sempre noi individualmente a scegliere, con il voto, chi ci amministra a livello locale e i politici, come in queste elezioni, che tuteleranno gli interessi dell’Italia in una Europa unita. Quindi con chi dobbiamo prendercela?

Dal 26 maggio abbiamo un nuovo parlamento in Europa e una nuova amministrazione a Castelnuovo che ci siamo dati con il voto, e allora cosa possiamo augurarci? Che la scelta sia stata quella giusta e che l’uno e l’altra governino e amministrino in modo serio, onesto e trasparente per il bene di tutti con equità e giustizia. Sembrano concetti ovi, banali e un po’ retorici, luoghi comuni che in certi momenti nebulosi della politica e di scarsa affezione al voto è, comunque, bene ricordare: “repetita iuvant”.

Maggioranza silenziosa

Maggioranza silenziosa

Anche in queste elezioni la percentuale di chi si è astenuto dal voto è stata alta: un avente diritto su tre ha preferito restare a casa, lasciare la scheda bianca o annullarla.

A parte una piccola percentuale di coloro che erano impossibilitati a votare, gli altri hanno deciso di non dare la loro fiducia ai partiti tradizionali o ai movimenti nazionalpopulisti che negli ultimi anni si sono presentati sulla scena della politica italiana. Si è così costituito un partito di silent men,come dicono gl’inglesi, cittadini che non si esprimono perché hanno perduto la stima verso quei partiti che da molti anni promettono di voler migliorare la situazione di crisi che ci sta trascinando in un baratro, dal quale sarà sempre più difficile risalire, ma di fatto hanno fatto poco per invertire la rota. Purtroppo il fenomeno dell’astensionismo, a parte parlarne poco nell’immediatezza dei risultati elettorali, è un elemento a cui i partiti danno poca considerazione. Non si rendono conto che questa percentuale di cittadini, in crescita, potrebbe diventare maggioranza, una specie di mina vagante che se fatta esplodere sarebbe in grado di sconvolgere l’attuale sistema politico, sempre più coinvolto nel malaffare. E allora che fare? C’è una sola risposta al problema: amministrare e governare bene e con onestà.

Euro Mazzi

Le risposte di Euro Mazzi

1) Cosa significa per te essere sindaco di una comunità? Quale è la tua definizione di sindaco?

Al momento posso solo dire cosa significherebbe per me essere Sindaco se fossi (prima) designato dalla Lista e (poi) eletto, poiché la Lista Civica, composta da persone di diversa provenienza culturale e differenti esperienze politiche, ha stabilito un percorso preciso: prima il programma (fatto nel corso di ben 11 assemblee), cioè le risposte ai problemi che abbiamo; poi i candidati che dovranno impegnarsi a rispettarlo di fronte ai cittadini. Il sindaco deve essere il rappresentante della comunità e non un “ducetto” (come è stato negli ultimi anni); il “primo tra pari” perché la logica dell'uomo solo al comando non funziona e produce solo “macerie”. Il Sindaco deve essere una persona rappresentativa e la sua funzione sarà di guida e di coordinamento, ed i suoi poteri saranno vincolati dalla condizione stessa di essere a capo di persone sue pari a loro volta vincolati da un programma e dal confronto con gli organi della partecipazione popolare, che saranno tutti rivitalizzati e resi effettivamente funzionanti. Solo in casi particolari il primus assumerà il ruolo di decisore di ultima istanza, perché comunque le decisioni vanno assunte e le risposte alle persone vanno date. E qui si dovrebbe innescare una grande novità: a fianco del Sindaco esisterà una Giunta composta solo di 2 assessori (il risparmio delle 2 indennità pari a circa € 30.000 sarà destinato ad un fondo per la cultura con obiettivi specifici). Sindaco e assessori rinunceranno ad un 20% delle loro indennità, queste somme che saranno destinate a finanziare il funzionamento degli organi della partecipazione (Consigli di Frazione e Consulte) e a ricompensare l’impegno dei consiglieri eletti che riceveranno tutti una delega dal Sindaco su specifiche materie. Sarà praticata una rotazione degli assessori. Insomma tutti i consiglieri saranno responsabilizzati, anche quelli di minoranza, affinché il Consiglio Comunale ritorni ad essere realmente l’organo di indirizzo politico e amministrativo della comunità castelnovese. Rispetto a come è stato gestito il Comune in questi ultimi 10 questo modo di amministrare sarebbe già un cambiamento di fondo assai sostanzioso (quasi rivoluzionario). In proposito ricordo che il candidato Montebello non solo faceva parte integrante di questo “sistema” intollerante e prepotente, ma ne ha condiviso tutte le decisioni e le modalità, a cominciare dall’affossamento dei consigli di frazione, delle assemblee e delle petizioni popolari e, quindi, non è credibile quando promette novità in questo campo.

2) Quale sarà il tema principale della tua campagna elettorale ?

In tutti questi anni ho sempre sostenuto che si poteva “fare di più con meno”, cioè il tema fondamentale sono le risorse e come vanno utilizzate per raggiungere gli obiettivi.....

Informazioni aggiuntive