Aspettative VS Realtà
OCCHI DI RAGAZZA
Aspettative VS Realtà
C'è sempre stato un trend di video su YouTube, “Aspettative vs realtà”, prodotto da molti creator italiani dai contenuti rivolti a target di ogni genere; è un trend che è sempre stato molto apprezzato, anche se non so quanto continui a essere popolare.
Ultimamente, partendo proprio da questo specifico trend di video, mi sono trovata a riflettere. Ho riletto le pagine di diario che ho scritto ai tempi del lockdown, quelle dell'estate, e persino quelle dei giorni scorsi. È incredibile quanto ognuna di queste sia intrisa di aspettative, aspettative che io so non sono mai state soddisfatte.
A fine febbraio, pensavo come sarebbe stato bello avere una settimana di pausa dalla scuola, magari uscire e socializzare un po', avere un'alternativa alla solita vita frenetica. A marzo, pensavo che la quarantena sarebbe durata solo tre settimane, che sarei tornata a scuola per concludere l'anno. A luglio pensavo che, nonostante la mascherina, avrei potuto rivedere presto i familiari e i visi dei professori, non più costruzioni di pixel parlanti; avrei sentito le loro voci, finalmente non più spezzate e robotiche.
Sono stati mesi di aspettative, questo dicono le mie pagine di diario; mesi di sogni e illusioni che ci hanno aiutato ad affrontare la realtà; le speranze ci hanno protetto, non potevano ferirci quanto ciò che davvero stava accadendo, erano lontane, affidate al futuro, sicure, logiche. Come insegna però anche il trend del video sopracitato, giunge sempre il momento in cui il futuro arriva, l'illusione finisce e l'aspettativa rimane delusa.
Eppure noi continuiamo a sperare. Esistono, alla fine, periodi che non siano formati, almeno in parte, da aspettative e speranze? Ad esempio, è ormai ottobre e tutti noi studenti siamo finalmente tornati a scuola in presenza e questo vuol dire una sola cosa: nuove previsioni, nuovi desideri. Chissà quante cose scriverò sul mio diario oggi, domani, idee che rileggerò poi fra qualche mese e penserò: wow, che illusa. È un ciclo senza fine, rassicurante, ma pericoloso, apparentemente impossibile da fermare. Può essere che alcune delle cose che mi aspetto o che ci aspettiamo succedano davvero, non lo nego, non voglio essere tragicamente pessimista o cinica. Ma a volte dimentichiamo che, qualsiasi cosa crediamo sia il moto che governa l'esistenza, in nessun caso le nostre aspettative hanno una qualche rilevanza significativa. Il motivo poi è semplicissimo: noi non siamo importanti, così come non lo sono le nostre speranze, contemplate nel grande schema delle cose.
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