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Talenti Toscani

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TALENTI TOSCANI

Mi sono trovato a pensare in termini di narrativa toscana dopo aver letto l'ultima prova dell'immenso Vincenzo Pardini ( "IL POSTALE" edizioni Fandango pagg.205 Euro 15) e considerando come questa regione ci offra un nucleo con­sistente di eccellenti autori. Marco Vichi, Giampaolo Simi,Leonardo Gori, Divier Nelli in questi ultimi anni ci hanno fornito significativi esempi di narrativa (non solo di genere come qualcuno prova a sostenere). Sicuramente ho dimenticato qualcuno ma qui mi preme segnalare l'ultima prova di Emiliano Gucci, "NEL VENTO" edizioni Feltrinelli pagg.131 Euro I2.00. Già autore di "DONNE E TOPI" (Fazi 2004), "STO DA CANI" (Fazi 2006), "UN'INQUILINA PARTICO­LARE" (Luanda 2008), "L'UMANITÀ " (Elliot 2010) e "FIRENZE CAROGNA" (Pagliai 2009) mi aveva colpito la svelta scorrevolezza ed un senso di profonda ironia con la quale é stato capace di affrontare tematiche diverse con disinvolta consapevolezza. Non si smentisce, anzi, in questo agile romanzo tutto giocato in una corsa, una finale di atletica leggera, i 100 metri piani.

Inizia così : " Nel 1992 mio padre uccise mio fratello nella neve. Nel 2007 ho perso Caterina per sempre. Io per questi motivi corro. " L'atleta si sta sistemando ai blocchi di partenza e mentre é preso dagli inevitabili rituali, i tic, gli sguardi ad osservare i rivali, si rende conto che la vittoria in questa gara per lui considerato (anche da se stesso) un eterno secondo assume un significato catartico e riassuntivo della sua esistenza. Tra una falsa partenza ed il ritorno ai blocchi nel breve scorrere del tempo ricostruisce il suo passato, a partire dalla tragedia per finire a considerare il ruolo dello sport e le sue regole in rapporto alla vita. Folgoranti osservazioni su un mondo dominato dall'ansia dell'apparire si alternano a considerazioni sulla corruzione che travolge anche l'ambito sportivo, intrallazzi, doping, pressioni e scorrettezze si susseguono senza soluzione costruendo una realtà dalla quale sembra inevitabile farsi travolgere.

I due momenti del racconto, la parte tecnica con quella legata alla riflessione sulla propria esistenza vanno in parallelo senza mai prevaricarsi, in un equilibrio narrativo inesorabile nel suo asciutto comporsi. Il romanzo diventa una scommessa sul cui esito il lettore inevitabilmente precipita quasi partecipe di una corsia della pista. Giocato quasi a togliere un'opera di resa perfetta.

ARIODANTE ROBERTO PETACCO