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I miei antichi ricordi

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I MIEI ANTICHI RICORDI

Adesso sono anziana (o vecchia?) e ho sempre desiderato raccontare agli altri i miei ricordi che si riaffacciano spesso nella mia mente; per esempio i molti ricordi dell’ultima guerra.

Potrei iniziare proprio così: “ C’era la guerra, non ricordo più in che anno eravamo, ricordo solo che io ero piccola e frequentavo ancora la scuola elementare, forse ero in quinta e la nostra maestra Maria Gonnella aveva insegnato a noi bambine a lavorare a maglia e più precisamente a confezionare delle calze di lana molto pesanti che poi sarebbero state inviate ai militari italiani che combattevano al fronte nella guerra in Russia.

Si diceva che lassù facesse freddo in modo atroce tanto che ai soldati si congelavano le dita dei piedi.

Si lavorava le calze solo il sabato e quando ne furono finite parecchie la maestra preparò i pacchi e ci chiese se qualcuno di noi volesse aggiungere qualche pacchetto di sigarette per quei poveri soldati.

Io riuscii a fatica a farmi regalare qualche soldino dalla mia mamma (quanta miseria c’era) e comperai un pacchetto di sigarette. Prima di metterlo nello scatolone ebbi la bella idea di infilarvi un bigliettino con su scritto il mio nome, cognome ed indirizzo e poi non ci pensai più.

Molti mesi dopo mi arrivò una lettera dalla Russia: le mie sigarette erano giunte ad un uomo del mio paese “Castelnuovo Magra”.

In quella lettera, quel soldato mi raccontava quanto aveva pianto nel trovare quel indirizzo: ”Castelnuovo Magra” il paese che aveva lasciato da due anni per andare in guerra e dove viveva la sua famiglia.

Quel militare era il fratello del nostro postino Silvio detto “Sirviè”.

Finì un giorno la guerra e il soldato tornò e venne a conoscermi, mi abbracciò così forte che sembrava stritolarmi e pianse di nuovo e mi chiese “Ma come hanno fatto quelle sigarette ad arrivare proprio a me dello stesso paese e non a uno delle migliaia di militari che combattevano nella guerra della sterminata Russia?

E chi lo sa? Quella volta il destino beffardo si era insinuato nelle nostre vite e si era divertito.

Non ho mai più visto quel reduce, però non l’ho mai dimenticato: È rimasto per sempre nel baule dei miei antichi ricordi.

Mirella Pucciarelli